COME CREARE E ASCOLTARE IL SUONO EMESSO DALLE PIANTE
Gli esseri umani hanno cinque sensi di base, ma gli scienziati hanno scoperto che le piante hanno almeno 15 sensi diversi, tra cui, secondo il prof. Mancuso, i sensi aggiuntivi che possono misurare l’umidità, rilevare la gravità e rilevare i campi elettromagnetici: “Le piante sono comunicatori meravigliosi: condividono molte informazioni con le piante vicine o con altri organismi come insetti o altri animali, intrecciano relazioni sociali complesse, mostrano comportamenti simili al sonno e al gioco”.
Sebbene negli ultimi anni sia stato rivelato dalla scienza che le piante sono in grado di vedere, sentire e annusare, di solito sono ancora considerate silenziose. Ma di recente, per la prima volta, sono stati registrati dei suoni che esse disperdono nell’aria SUONI A ULTRASUONI CHE NOI NON POSIAMO UDIRE.
NEUROBIOLOGIA DELLE PIANTE
“L’intelligenza è la capacità di risolvere i problemi e le piante sono incredibilmente brave a risolvere i loro problemi”, spiega il prof. Stefano Mancuso, tra i fondatori dello studio della neurobiologia vegetale che esplora la segnalazione e la comunicazione a tutti i livelli dell’organizzazione biologica. Mancuso sostiene, nel suo ultimo libro VERDE BRILLANTE che non solo le piante sono intelligenti e senzienti, ma che si dovrebbero considerare i loro diritti, specie alla luce della “sesta estinzione di massa”.
Il prof. Stefano Mancuso, uno dei maggiori esperti mondiali di neurobiologia vegetale e autore di numerosi libri, uno più interessante dell’altro.
DEGLI HARDWARE PLANTS SOUND DI CAMPIONAMENTO COLLEGATI ALLE PIANTE
I 2 libri di base per la ricerca e lo studio delle piante dell’ampezzo e dolomiti ,per alcune fatto il campionamento e creato un data base floristico sonoro.
I 2 HARDWARWE mostrati nella foto, sviluppati da PLANTS SOUND per CORTINA E LE DOLOMITI consentono alle piante di produrre suoni e fare musica. Lo fa misurando la resistenza elettrica dei tessuti vegetali e trasducendola in un segnale MIDI /mp4 (Musical Instruments Digital Interface). Il segnale MIDI controlla quindi un sintetizzatore che riproduce il suono reale.
Ciò può, a prima vista, stupire. Le piante sono fabbriche di ossigeno silenziose, inconsapevoli e non reattive. Secondo la concezione tradizionale non possono fare musica. Ma qual è la verità sulle piante? Come hanno il senso del mondo? Come comunicano tra loro e rispondono alla miriade di variabili che i loro ambienti lanciano contro di loro? Per un gruppo di organismi che costituisce circa il 99% della biomassa su questo pianeta, in realtà abbiamo pochissime risposte a una di queste domande.
Naturalmente, le piante non producono direttamente la musica. Il suono che sentiamo come musica da un sintetizzatore in un “concerto di piante” proviene dal movimento all’interno della pianta durante il processo di cavitazione in cui le bolle d’aria vengono aspirate attraverso il corpo della pianta, specialmente anche quando l’acqua è scarsa. È come avere una macchina che trasforma l’aspirazione del tuo frappè attraverso una cannuccia in “rumore” generato dal sintetizzatore.
L’apparato usato in molti di questi casi è un multimetro che misura l’impedenza elettrica della pianta. Quei segnali elettrici vengono poi trasformati in note usando un chip sonoro, come quello della scheda audio del computer, ed è così che i suoni hanno un senso per le nostre orecchie umane.
Un trasduttore a ultrasuoni o un microfono permettono di udire il suono “naturale” delle piante (ad es. per la cavitazione), mentre i due elettrodi in figura, collegati rispettivamente a una foglia e al terreno anche vicino alle radici di una pianta, forniscono l’ingresso all’apparecchio mostrato sotto, che con l’ausilio di un computer e della tecnologia MIDI trasforma in suoni del tutto “artificiali” le fluttuazioni di resistenza (e quindi di potenziale) fra i due elettrodi.
All’inizio, potrebbe essere difficile assimilare l’idea che alla fine la musica prodotta dalla pianta non sia solo il risultato automatico di questa connessione elettrica, ma piuttosto sia stata anche coinvolta la consapevolezza della pianta. Eppure, questo è ciò che i ricercatori hanno scoperto nei loro quarant’anni di ricerche. Dopo un po’ di tempo in cui sono stati esposti ai propri suoni, le piante sembrano rendersi conto che il suono proviene da loro e iniziano a modularlo intenzionalmente.
Il PLANTS SOUND in particolare, è un dispositivo in grado di leggere l’attività elettrica di una pianta e di tradurla in musica. Esso è fornito con due sonde che misurano piccole correnti elettriche sulla superficie della foglia di una pianta. La macchina legge i relativi impulsi, che vengono trasmessi a un algoritmo e ad un sintetizzatore all’interno del dispositivo, che li traduce in suoni. Proprio come un musicista usa un violino o un oboe per creare musica, allo stesso modo le piante usano questo dispositivo per “esprimersi” e “fare musica”.
In pratica, sfrutta le informazioni elettriche rivelate dagli elettrodi sulla foglia per modulare un controller MIDI \ MP4 . Nel dispositivo simile (ma con diversa collocazione degli elettrodi) l’utente può però selezionare anche una voce di sintetizzatore, scala, accordatura e ritmo ed esso suona le note corrispondenti nella scala quando la corrente nella pianta cambia il differenziale elettrico. La sfida è ottenere abbastanza segnali per produrre “suoni” o schemi caratteristici. Per fare una vera e propria ricerca scientifica, occorrerebbero in generale molti più sensori e dati in ingresso.
Il PLANTS SOUND , permette di controllare in tempo reale un sintetizzatore audio, convertendo le fluttuazioni di corrente sulla superfice di una foglia in note e controlli MIDI \MP4 che possono essere letti da sintetizzatori e computer. Il dispositivo può essere interfacciato a un computer o anche a un smartphone o tablet con sistema operativo IOS o ANDROID.
La scienza ci mostra che stare vicino ad alberi e piante migliora il nostro benessere fisico, mentale ed emotivo. Il potere curativo delle piante è stato a lungo compreso dalle culture indigene che comunicavano con la natura e sfruttavano il potere delle piante in essenze di fiori, oli o erbe, nonché intraprendendo viaggi nella natura per curare il loro corpo, mente e spirito. Ora le possibilità di guarigione delle piante hanno fatto un altro passo avanti con l’arrivo della “musica” delle piante.